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Località

Fondata dai Romani, Fermignano fu scenario della battaglia del Metauro che vide la sconfitta dell’esercito cartaginese, comandato da Asdrubale, per opera dei Romani nel 207 a.C. La leggenda vuole che sulla collina di Montelce vi sia il sepolcro di Asdrubale, visitato da Montaigne, Giacomo Leopardi e Giovanni Pascoli.

Città natale del grande architetto rinascimentale Donato Bramante, al quale è dedicata l’omonima Galleria d’arte Contemporanea, presenta delle strutture architettoniche significative, quali il complesso monumentale dell’alta torre medievale delle Milizie e del ponte romano a tre arcate sul fiume Metauro. Al XIX secolo risalgono l’ex mattatoio e il lavatoio, visitabili su prenotazione. L’ex cartiera in via Veneranda, oggi di proprietà privata, fu probabilmente costruita dai Fabrianesi. Rilevante è la chiesa di S. Giacomo in Compostela con affreschi del XIV e del XV sec. Lungo la strada Provinciale Metaurense si trova invece la Villa Gentilizia Isola, una residenza di campagna di Federico Bonaventura che ospitò, nel 1578, Torquato Tasso che qui compose la “Canzone al Metauro”.

La Gola del Furlo si estende anche nel territorio di Fermignano. Si tratta di un’area protetta caratterizzata da un paesaggio in parte collinoso, in parte aspro e roccioso.

Ogni anno, la prima domenica dopo Pasqua, si può assistere allo storico torneo del Palio della Rana e sempre in costume, a fine estate, al Gran Premio del Biciclo Ottocentesco: antiche rievocazioni di una località moderna e attiva.

 Attrazioni

L’abbazia di San Silvestro in Iscleto sorgeva lungo la strada tra Urbania a Fermignano, alla sinistra del fiume Metauro.

L’abbazia prende il nome dalla frazione del Comune di Fermignano San Silvestro mentre la denominazione ad Iscleto fa riferimento al querceto in cui il monastero sarebbe stato costruito. La prima notizia documentata fa riferimento ad una bolla di Urbano III risalente al 1185. Qui soggiornò san Pier Damiani nel 1040.

Oggi purtroppo dell’antico complesso monastico resta la sola cripta, opportunamente coperta da una tettoia poggiante sui ruderi della vecchia chiesa, demolita negli anni

’70 dai precedenti proprietari privati. Sono altresì presenti dei frammenti di sculture della prima metà del XII secolo di stile lombardo-emiliano con influenze bizantine.

Vi si accede tramite una scalinata che conduce ad un vano rettangolare con volta a crociera, alla destra del quale si apre un ambiente con al centro un pilastro da cui si dipartono costoloni che profilano le crociere ed una bellissima colonna sorreggente una volta a ventaglio.

Il ponte romano

Città di origine romana, posta sulla sponda sinistra del Metauro, Fermignano ha un piccolo ma significativo centro storico, dove si susseguono le sue architetture più belle; l’alta torre, il bellissimo ponte a tre arcate che attraversa una suggestiva cascata. Altro monumento di rilevanza storica è la chiesa di S. Giacomo in Compostela con affreschi del XIV e del XV sec.

Questo ponte attraversa il fiume Metauro. L’età però è molto più antica in quanto risale al periodo romano. Costruito in blocchetti di pietra si contraddistingue per i tre archi. Notevole la torretta di difesa laterale.

Il Bramante

Donato “Donnino” di Angelo di Pascuccio detto il Bramante nacque a Fermignano 1444,è stato un architetto e pittore tra i maggiori artisti del Rinascimento” . Formatosi a Urbino, uno dei centri della cultura italiana del secolo XV secolo, dove probabilmente fu allievo di Fra Carnevale, e divenne pittore “prospectivo”, specializzato nella costruzione geometrica di uno spazio architettonico quale sfondo di una scena dipinta. Probabilmente fu anche allievo ed aiuto di Piero della Francesca e conobbe Melozzo da Forlì che influenzarono poi la sua attività pittorica. Egli fu attivo dapprima a Milano condizionando lo sviluppo del Rinascimento lombardo, quindi a Roma, dove progettò la Basilica di San Pietro. In qualità di architetto, fu la personalità di maggior rilievo nel passaggio tra il XV secoloXV e il XVI secolo e nel maturare del classicismo cinquecentesco, tanto che la sua opera fu confrontata dai contemporanei all’architettura delle vestigia romane e lui considerato “inventore luce della buona e vera Architettura” . A Bramante vengono attribuite, numerose opere in varie città lombarde, progettate durante la sua permanenza a Milano. Concordemente viene attribuito al Bramante il progetto planimetrico dell’imponente Duomo di Pavia, basato sull’innesto di un nucleo ottagonale a cupola con un corpo longitudinale a tre navate, come nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze o nel Santuario della Santa Casa di Loreto, allora in costruzione e che probabilmente Bramante aveva avuto modo di conoscere. Al progetto del Bramante, che intervenne in cantiere, oltre allo schema planimetrico generale vengono attribuiti la cripta (terminata nel 1492 e la parte basamentale della zona absidale dell’edificio continuato molto lentamente, dopo la partenza di Bramante da Milano, secondo i progetti di altri architetti Nel progetto bramantesco sono stati rintracciati anche altri riferimenti a riprova della vasta cultura dell’architetto, tra cui il progetto originario della Basilica di Santo Spirito

Con questo progetto Bramante si pone come erede delle proposte innovatrici ed all’insegnamento del Brunelleschi, “fondatore” dell’architettura rinascimentale.

Come architetto del papa, Bramante fu chiamato dal 1507 al 1509 ad occuparsi della Basilica della Santa Casa di Loreto, che Giulio II aveva portato sotto la diretta giurisdizione pontificia.

Le pitture del Bramante rivelano una forte disparità di livello tra gli affreschi bergamaschi e le pitture milanesi (gli affreschi con gli Uomini d’arme di casa Panigarola, ora a Brera, e la tavola con il Cristo alla colonna dell’Abbazia di Chiaravalle, oggi pure a Brera).

A Bramante è attribuito il progetto del chiostro d’ingresso all’Abbazia di Montecassiano, elaborato durante il periodo romano.

La morte è avvenuta il 14 aprile del 1514; la sepoltura fu fatta nelle grotte vaticane, ma successivamente non è stata più ritrovata.